ANNO XXVII - N.4 = DICEMBRE 2000

 

 

FOGLIO NOTIZIE

"LA TRISA"

 

IN QUESTO NUMERO:

  1. GLI AUGURI DEL GIORNALE

  2. RICORDO D’ESTATE

  3. IL MONUMENTO

  4. "LA BANCHETA"

  5. LUTTO

  6. ULTIMO AVVISO (PER IL PAGAMENTO DELLA QUOTA)

 

 

 

Pag.-1-

Gli Auguri del Giornale

Cari soci,
ancora una volta siamo arrivati alle feste di natale.
E' inutile voler andare controcorrente e voler dire: "per me e' una
domenica come un'altra !" - "non me ne importa: quest'anno non faro'
regali a nessuno !" - "...tutti soldi buttati per luci, alberelli, regali,
etc..: una festa inutile !".
In realta'e'un momento bello per tutti;e' un'occasione per riscoprire il
piacere di stare insieme; per riprovare antichi passatempi; perche' no
per mangiare cose particolari che si provano una volta all'anno, e
cosi' via.
Insomma e' un simpatico piacere e non solo per i bambini.
Desideriamo rivolgere a tutti i soci ed alle loro famiglie gli auguri piu
sinceri e sentiti da parte della redazione del giornalino di un lieto
Natale e di un felicissimo Anno Nuovo.

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Pag.-2-

... Ricordo d'estate

Nel corso della Festa Sociale (la polentata) dello scorso agosto, il
nostro socio onorario don Celestino Lorenzi, verso la fine della Santa
Messa, ha recitato una breve e bella poesiola.
Molti soci ci hanno chiesto di rivederla scritta. L'autore ce ne ha
fornito una copia che trascriviamo qui di seguito.
E' anche un'occasione (in questi giorni di piogge, freddo e ...
alluvioni) per ricordare un giorno caldo e piacevole dell'estate
trascorsa.

 

Alla Trisa - Fe'- 16 Agosto 2000

Signor Varda Giu'

Signor varda giu'
Su questo mondo cosi' balort
Per chi no ghe la pol pu'
Tant l'e' drit che stort

Signor varda giu'
Su questa bela val
E vedi tanta gioventu'
Che purtroppo sta mal
Perche' no ghe la fa pu'

Signor varda giu'
Su tanti bravi bert
Che un po'su, un po' giu'
I ga tucc al so cuert

Signor varda giu'
Su chi deve star lontan
Dal so slons tanto piu'
Per guadagnarsi 'l so pan

Signor varda giu'
Su tucc i nos morcc
Che no i ghe' pu'
D'averghe un bon ricorcc

Signor varda giu'
Su la cara Trisa
Sia quant la va ben
Sia quant l'e grisa

Signor varda giu'
Sia su chi ghe la fa
Sia su chi no ga la fa pu'
Signor varda giu'

Don Celestino Lorenzi

 

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Pag.-3-

il Monumento

Un giorno gli faranno un monumento. Se lo merita. Dovra'essere
bello e imponente, in posizione strategica, possibilmente dove
moltissimi anni fa avrebbe dovuto sorgere la stele "al Moleta"
emigrante di Mortaso: ricorderete che quell'opera, ad un certo
momento, sono mancati i finanziamenti.
Questa volta sara' diverso, sono certo che nessuno tentennera', tutti
collaboreranno con entusiasmo, faranno a gara nello sviluppare
progetti e stilare dediche esaltanti all'eroe del momento.
Passera' senz'altro alla storia. Il suo meritevole comportamento, la
sua dedizione e soprattutto il suo fiuto sono stati determinanti per
l'economia del paese.
Se lui non ci fosse statoe nessuno l'avesse ascoltato e seguito,
Mortaso oggi sarebbe un comunissimo paese che d'autunno, dalla
sua terra, ricava solo patate, noci, castagne e poca frutta incolta.
Oggi il paese e' molto cambiato: l'economia e' florida e le famiglie, un
tempo normalissime, ora sono diventate delle piccole imprese. I
minuscoli appezzamenti di terreno boschivo o agricolo sono
diventati oggi autentiche miniere d'oro e vengono sfruttati
intensamente, voltati e rivoltati a piccole e medie profondita', fin dove
il fiuto del nostro eroe segna che occorre scavare.
Se lo merita il monumento !
Qui ormai il benessere e' di casa, il paese e' florido ed opulento, il
suo territorio pero' appare un tantino sconvolto.
Tutto ha avuto inizio quando il cagnetto color biscotto di pura razza
bastarda, abbaiando e scodinzolando, ha costretto il suo padrone a
seguirlo verso i prati sopra il paese. Appena lasciato libero, il
bastardino ha incominciato ad agitarsi: sentiva nell'aria quell'acre
profumo che lo aveva estasiato un mese prima nel basso Piemonte,
in occasione della gita ( come clandestino ) al seguito del suo
padrone sul pullman organizzato dalla Trisa.
Profumo intenso, odore acre e forte non difficile da localizzare e
cosi', sotto lo sguardo meravigliato del suo accompagnatore, con
pochi colpi delle zampette anteriori, scavando freneticamente, in un
attimo ha dissotterrato una specie di patata, poi un'altra e un'altra
ancora. Il cane, scodinzolando felice, convince il suo padrone a
raccogliere quanto scavato ... sono pregiatissimi tartufi ! Tuberi
meravigliosi, "trifole" di dimensioni notevoli e, a quanto pare,
reperibili con estrema facilita'.
Proseguendo verso il bosco, la bestiola ha annusato e scavato piu'
volte fino che il fortunato padrone del cane ha deciso di rientrare: ne
aveva piene le tasche ! La notizia del ritrovamento ha colto di
sorpresa tutti. Il considerevole valore commerciale dei tartufi ha
spinto molti a recarsi per boschi e prati con i loro cani: nessun
ritrovamento, esito negativo.
Il bastardino intanto, seguito da squadre di scavatori continuava ad
annusare il punto, segnava la zona e cosi' proseguiva la fortunata
raccolta. C'e' lavoro per tutti: campi e boschi vengono stravolti, il
paesaggio e' compromesso, ma i bilanci della comunita' sono
strepitosi. Nell'aria del paese c'e' il classico acre odore di tartufo. Per le
persone anziane questo basta e avanza. E' dimostrato infatti che la
componente afrodisiaca del prezioso tubero e' il suo profumo e non il
sapore; presumibilmente questo e' ignorato da tutti coloro che fanno
la coda davanti ai locali della zona in attesa di poter gustare il risotto
o i tagliolini impreziositi dalla costosissima grattatina di tartufo;...
basta il profumo ! Intanto si notano colonne, moltitudini di pensionati che arrivano da ogni dove, percorrono vicoli e stradine di Mortaso
respirando a pieni polmoni, beandosi degli effluvi che traspirano
ovunque.
Questa ormai e' diventata zona classica, la qualita' e'
superiore; Alba ed Acqualagna sono sorpassate. Persone come me,
di una certa eta', che si sono volontariamente sottoposte ai vari "test"
organizzati dal neonato Consorzio, visti i risultati esaltanti,
esprimono euforici il giudizio piu' che positivo.
A tutti coloro che ne faranno richiesta verra' inviata documentazione
sui "test" dove potranno constatare i favolosi effetti del ... tubo,
" pardon ", del tubero di Mortaso.

Enzo Morocutti

 

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Pag.-4-

" La Bancheta"

Il nostro socio ed amico Silvano Brunelli e' veramente imprevedibile.
Oltre che un ottimo enigmista, adesso si rivela anche un ottimo ...
"poeta". Ci ha inviato infatti questa bella poesia redatta, come dice
lui, nel "dialetto dei miei paesi", ma che e' perfettamente
comprensibile anche da noi. La traduzione, quindi, la facciamo
seguire solo per i soliti "bercc" che non capiscono neppure il "mortasello"

Appena for dal paes 'n do che la strada no l'e' pu stretta
ghe' li' 'n banda an spiazot 'na vecia bancheta.
L'e' legn de lares: 'na meza bora da far da sental,
tegnuda da do ciochi e da 'na as come schenal.
La par li' che la speta 'n po' de compagnia
o che vergun se senta a goderse 'm po' d'ombria.

Se se ferma volentera, a far 'na ciacerada
o a tirar el fia' dopo 'na bela caminada.
Li', s'ha parla' 'm po' tutti del pu o del men,
tant le persone maligne che la gent per ben.
'L pu bel de tut, l'e' vardar i puteloti quan che a boca
verta i scolta le storie che i ghe conta i vecioti.

Quan vegn po' la sera a l'imbrunir,
se ferma du morosi, el par quasi no i sapa gna che dir,
vardandose 'n te i oc, i speta, 'n migolin
i sussurra do parole, e po' i se da anca 'n basin.
A volte per gaver 'na comodita' perfetta
no serve 'na poltrona de lusso, ma l'e' asa' 'na vecia bancheta.

Silvano Brunelli

Traduzione

La panchina

Appena fuori dal paese dove la strada non e' piu' stretta
C'e' li' di fianco ad uno slargo, una vecchia panchina.
E' legno di larice, un mezzo tronco fa da sedile
Sorretto da due ciocche e da un asse come schienale
Sembra li' che aspetta un po' di compagnia
O che qualcuno si sieda a godersi un poco d'ombra.
Ci si ferma volentieri a fare una chiaccherata
O a tirare il fiato dopo una bella camminata
Li' si e' parlato un po' tutti del piu' e del meno
Tanto le persone cattive che la gente perbene
Il piu' bello di tutto e' guardare i ragazzini quando
a bocca aperta ascoltano le storie che raccontano i vecchietti
Quando viene la sera, verso l'imbrunire
Si fermano due morosi, sembra quasi che non sappiano cosa dire
Guardandosi negli occhi, aspettano un pochino
Sussurrano due parole, e poi si danno anche un bacino
A volte per avere una comodita' perfetta
Non serve una poltrona di lusso, ma basta una vecchia panchina.

 

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Pag.-5-

Lutto

Ancora un lutto ha colpito la nostra associazione. Il 2 dicembre
scorso e' mancato prematuramente il socio Walter Danesi.
Era persona riservata, ma di grande disponibilita' e di grande cuore.
Per la Trisa, di cui era socio fino dai primissimi anni della sua
esistenza, non ha mai mancato di dimostrare affetto e voglia di fare.
Desideriamo rivolgere alla sua famiglia ( ed in particolare al figlio, nostro socio )
le condoglianze piu' sincere di tutta la associazione

 

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Pag.-6-

Ultimo Avviso(per il pagamento della quota)

Dobbiamo avvisare tutti coloro ( e fortunatamente sono pochi ) che
non hanno ancora provveduto al pagamento della quota associativa
per l'anno 2000 che, dopo il 31 dicembre prossimo, dovremo provvedere
a cancellarli dal libro soci e dall'indirizzario di questo giornalino.
Se il loro desiderio e' questo, ci dispiace, ma rispettiamo la loro
volonta' e ci auguriamo solo di riaverli in futuro fra noi.
Se invece si fosse trattato di sola dimenticanza, li preghiamo di
regolarizzare al piu' presto la loro posizione.
Bastera' inviare la somma di lire 35.000=(in contanti od assegno o vaglia postale)
o al presidente Renato Lorenzi - frazione Mortaso - 38088 SPIAZZO
o, al tesoriere Imerio Santoni - 38088 SPIAZZO,
oppure effettuare un bonifico alla Cassa Rurale di Spiazzo sul conto intestato
"Associazione La Trisa Mortaso".

 

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LETTERA AGLI ASSOCIATI CICLOSTILATA IN PROPRIO