ANNO XXIII - N.1 = MARZO 1996

 

 

FOGLIO NOTIZIE

"LA TRISA"

 

IN QUESTO NUMERO:

  1. = UN PO' DI NOTIZIE ... RACCONTATE

  2. = PARLIAMO DI GRAPPE (PRIMA PARTE)

  3. = ANCORA UN REBUS DI SILVANO

  4. = LA GIUSTA LOTTA

  5. = UNA CENA DE CARN LESA"

  6. = ANCORA SU SCARPERIA

  7. = AUGURI IN RITARDO

 

 

 

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UN POI DI NOTIZIE ... RACCONTATE

Abbiamo alcune novità da comunicare ai soci ed invece di fame un arido
elenco, vogliamo provare a raccontarle, proprio come se fossimo seduti al
tavolino del bar.
Avete visto che stiamo sistemando il pavimento della sala del camino della
nostra sede? Ne aveva proprio bisogno perchè in certi punti era marcito e
si erano creati dei veri e propri buchi. Adesso verrà completamente
risistemato e quindi l'opera di abbellimento della sede stà ormai
completandosi.
Nell'ultima riunione del consiglio direttivo si è discusso a lungo sui
meccanismi di tesseramento: non siamo mai stati troppo "formali" in
questo campo e la quota si poteva pagare nel corso di tutto l'anno e poi
anche nei primi mesi dell'anno successivo e se qualcuno arrivava l'estate
dopo, magari gli si faceva pagare anche l'anno prima e tutto era a posto.
Da qualche anno abbiamo tentato di regola rizzare di più questo
argomento ed infatti abbiamo cominciato ad inviare i vaglia postali a chi non
aveva pagato la quota nel mese di dicembre. Anche questo sistema si è
rivelato però non perfetto ed ora il consiglio ha preso una decisione
definitiva: la quota deve essere pagata entro il 31 dicembre di ciascun anno.
I soci "morosi" verranno avvisati ai primi di novembre con invio del vaglia
postale ed al 31 dicembre chi non ha pagato verrà cancellato dal libro soci e
dall'indirizzario del giornale e l'anno successivo, se volesse
rientrare, dovrà pagare come nuovo socio. In questo modo speriamo di
evitare disguidi, equivoci e discussioni che si erano verificati qualche volta
negli anni scorsi.
Il prossimo 2 giugno organizzeremo la solita festa degli anziani al Ricovero
di Spiazzo: è ormai qualche anno che .questa occasione di incontro è
diventata una manifestazione "classica" per la nostra associazione.
Speriamo che anche quest'anno abbia il successo degli anni scorsi.
Raccomandiamo ai soci che ne hanno la possibilità, di intervenire, di dare
una mano o anche solo la propria presenza che certamente servirà a
rallegrare la giornata.
La rivista "Spiazzo informa" edita dal Comune di Spiazzo ci ha invitati ad
indicare un nostro referente che collabori con la redazione. Abbiamo
incaricato il consigliere Gilio Lorenzi: speriamo che riesca a ritagliare lo
spazio necessario dai suoi molteplici impegni imprenditoriali e ... patemi.
Ei venuta fuori un'idea (in particolare è un'idea del Consigliere Lino Collini)
e ve la vogliamo segnalare anche se per il momento è proprio solo un'idea
tutta da precisare e da verificare: vorremmo per il periodo del Carnevale
ripristinare la vecchia usanza del "Funeral da la Capucina" (è una specie di
"trato marzo" carnevalesco). Chi ha qualcosa da suggerire al proposito
prenda contatto con Lino.
L'ultima notizia è anch'essa solo una segnalazione per ora. La Pro Loco
Spiazzo, dopo un periodo travagliato e difficile,stà rinascendo a nuova vita:
ha effettuate le nuove nomine del direttivo (fra l'altro è stato nominato
Presidente il nostro socio Silvano Brunelli) ed ha invitato tutte le
associazioni ed i gruppi del paese a dare la propria continua
collaborazione. Ci pare un'ottima idea quella di coinvolgere direttamente i
gruppi e le associazioni e da parte nostra abbiamo subito dato la piena
disponibilità indicando come nostro referente il socio Adriano Cappelli. Vi
riferiremo nei prossimi numeri degli esiti dell'iniziativa.

Il Consiglio

 

 

 

 

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PARLIAMO DI GRAPPE (PRIMA PARTE)

La grappa (dal lombardo "grapa" o "graspa") è un'acquavite di vinacce,
distillata e rettificata. Viene prodotta in Italia, nel Veneto, in Piemonte, in
Lombardia. Diffusissima, da secoli, in tutte le valli dell'arco alpino. Si è
diffusa non perchè sia migliore di altri liquori, quali i grandi cognac francesi
o i noti wiskies scozzesi: si è diffusa per il suo basso prezzo.
E' noto che nelle zone montane della Padania è sempre imperata una
grande povertà (povertà peraltro sempre vissuta con grande dignità).
Attraverso i secoli molti si sono sbizzarriti nell'accostare e addittivare la
grappa con fiori, radici, frutti delle piante di montagna. Noi ci azzardiamo ad
elencarne alcuni tipi, con le istruzioni per la preparazione.
Grappa all'iperico
L'iperico (Hipericum), della famiglia delle Guttifere, è una piantina erbacea
(30 - 40 cm.) con fiore giallo con 5 petali. Cresce spontaneamente a 600
1000 metri da giugno ad agosto inoltrato.
La Val Rendena è ricca di questa piantina: la osserviamo nei prati che
costeggiano il Sarca e portandoci in alto, verso Daone, da Fisto, dopo il
"prà dell'Asan" nei prati ai lati della strada, vediamo distese immense di
piantine di iperico. Non ci risulta che l'iperico sia pianta protetta: basta
coglierne un fascio di rami fioriti e portarli a casa.
Con calma si staccano i fiori gialli e si introducono in una bottiglia fino a
2/3 dello spazio interno. Poi riempire di grappa, tappare e tenere in luogo
fresco e asciutto. Dopo pochi giorni la grappa si colora di rosso: è l'effetto
della ipericina contenuta nel fiore che additiva la grappa. L'ipericina ha
grandi proprietà antiinfiammatorie e ciò è noto da secoli.
Dopo 30 giorni la grappa all'iperico è pronta, bisogna filtrare
accuratamente, rimborttigliare e tappare. L'effetto della ipericina ha tolto la
classica asprezza della grappa rendendo il liquore gradevole, digeribile,
adatto a tutti. E' adattissimo per distinte, signore (si sà che debbono
sorbirla lentamente col mignolo a 90 gradi: è questione di stile); è un
ottimo corroborante per convalescenti da qualsivoglia malattia e di qualsiasi
età; è adatta per giovani che affrontano esami di licenza, di maturità, o alle
prese con tesi di laurea; è molto utile per giovani donne in
vista delle nozze e per ragazze in fase di fidanzamento.
Come d'uso si consiglia moderazione: al massimo due sole volte al giorno:
1-al pasto; 2-fuori pasto.

Ambrogio

 

 

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ANCORA UN REBUS DI SILVANO


Pubblichiamo un altro dei famosi rebus ideati da Silvano Brunelli: questa
volta è così lungo che abbiamo dovuto usare ... due pagine.
Abbiamo pensato di cambiare il meccanismo del premio: aspetteremo le
soluzioni fino alla fine del mese di maggio e quindi fra tutti coloro che
avranno segnalato la soluzione esatta verrà estratto a sorte un premio.
Abbiamo pensato di fare così per non favorire coloro che per ragioni postali
ricevessero il giornalino prima di altri e quindi fossero avvantaggiati
nell'essere ... il primo.


Per comunicare "la soluzione potrete telefonare o al segretario Renato {tel.
04651 802049} oppure atto stesso Silvano Brunelli (TEL 0465/801016).
la volta scorsa é risultato vincitore del premio (per essere stato il primo a dare le
soluzioni esatte) il socio Roberto Ravasi di Gorgonzola.
Le soluzioni giuste erano:
per il casellario: "la Trisa di Mortaso";
per i rebus: "Cantare a Scarperia con amici toscani."
Ed ora coraggio, al lavoro, per trovare la soluzione di questo rebus!!

 

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LA GIUSTA LOTTA
(UN ALTRO RACCONTO DELL'ENZO)

Oltrepassato Tione, ho dovuto rinunciare alla tradizionale boccata d'aria di
Rendena e alzare velocemente il vetro: fuori c'era un vago odore di
disinfettante che, man mano che proseguivo verso Spiazzo, diveniva
sempre più intenso.
Sceso in Cooperativa per gli acquisti di rito, mi ha meravigliato il fatto che
almeno quattro scaffali del negozio fossero pieni zeppi di varie confezioni di
canfora. Nei carrelli, verso la cassa, tutti avevano stecche e sacchetti di
naftalina cinese, coreana, indiana, bresciana, ecc. Ecco spiegato il forte
odore di disinfettante nella zona: era canfora.
Ho salutato due amici del luogo che avevano già fatto la spesa,
sembravano appena usciti da un armadio d'autunno, dopo la
conservazione estiva. Anche loro avevano comperato canfora. Ho chiesto
spiegazioni e mi hanno parlato di invasione di tarme e che comunque, se
volevo saperne di più, bastava che leggessi i manifesti (uno era affisso
proprio fuori dalla porta del negozio).
L'avviso, in caratteri grossi, recitava così: "SALVIAMO LA VALLE - LOTTA
ALLE TARME", Più sotto era stato aggiunto che il comitato avrebbe reso
noto un successivo e particolareggiato programma d'azione.
Intanto tutti vendevano canfora: il ferramenta, la pasticceria, Silvano del Bar
Posta che, nei contenitori di stecche di Golia e Morositas aveva inserito
confezioni di naftalina coreana. Tutti vendevano, c'era molta richiesta
perchè la gente qui si sensibilizza subito, è pronta a tutti gli appelli e,
questa volta, non lesina nella spesa pur di salvare la valle sconfiggendo il
subdolo insetto.
Arrivato a casa, sono corso verso cassetti e armadi per controllare a che
punto fosse lo scempio degli indumenti di lana. Volta, gira, guarda e
riguarda: niente: nessun buco, nessuno aveva pasteggiato con le mie
maglie da ciclista. Come mai? Dove saranno queste tarme?
Ho telefonato in Comune per avere ragguagli ma non mi hanno saputo dire
molto: i manifesti erano apparsi quattro giorni prima, però forse a Tione
avrebbero potuto dirmi di più. Ho ri attaccato , ho avuto la sensazione di
aver sentito l'acre odore della canfora uscire dalla cornetta del telefono.
Per brevità, visto che laggiù in Comune non conosco nessuno, ho pensato
di telefonare ad un noto imprenditore commerciale, il quale in un momento
mi ha spiegato tutto poichè faceva parte del comitato. Si erano accorti
troppo tardi del madornale sbaglio: tutta colpa di una piccola, innocente
vocale: TARME anzichè TERME.
Questo aveva generato l'errata interpretazione. Prima di sera il manifesto
sbagliato sarebbe stato sostituito con quello nuovo che, grosso modo,
avrebbe declamato così: "SALVIAMO LA VALLE - NO ALLE TERME", con
ampia descrizione delle azioni che sarebbero state intraprese per evitare
che, nei pressi della piscina e campo sportivo di Spiazzo, sorgessero le
progettate Terme che avrebbero -sfruttato -la copiosa sorgente
riscoperta all'inizio del bosco.
Infatti nel pomeriggio sono apparsi i nuovi manifesti, chiari e precisi. I
commercianti hanno ritirato le eccedenze di canfora, le Morositas sono
tornate nei loro contenitori e tutto stava avviandosi alla normalizzazione.
Dal manifesto si apprendeva che "le acque fortemente lassative della fonte
avrebbero portato disagio e scompiglio nella zona". Ho avviato una piccola
ricerca e dal vecchio più vecchio del paese ho saputo che l'acqua sgorga e
rientra subito nel terreno in un luogo dove c'è un cascinale bruciato, appena
dentro il bosco; la località si chiama CA-COT (cascinale cotto ... forse).
I contadini e boscaioli antichi, nel tornare dal mont, si fermavano a bere:
l'effetto dell'acqua era fulmineo e dopo 15, massimo 20 passi, dovevano
fermarsi per bisogno impellente. Ecco perchè quei prati sono tuttora i più
rigogliosi della zona.
Quindi bisogna dare atto a quelli del comitato per il tempismo e buon naso.
Immaginate gli ospiti degli alberghi che dopò il beveraggio alle Terme
prendano la strada per il rientro ... qualcuno con qualche residuo
atletico potrebbe farcela; altri se la farebbero ...
E' per questo che il comitato strepita e non ha torto!
Necessariamente tutta la zona verrebbe disseminata da dozzine di
casematte WC, con la lucina rossa e verde, con la piccola fessura per
le 500 lire e con le istruzioni impossibili in momenti di ... crisi. Nella
zona non si avrebbe più sentore dei profumi delle stagioni. Quindi
diamo tutti il massimo contributo alla lotta.
La giornata stà concludendosi, tutto intorno si stà dissolvendo il
residuo odore di canfora e si ritorna a vivere, avvolti negli squisiti soliti
profumi,
quelli dei fiori, dei campi, dei boschi, che in questa stagione sono
deliziosi.

Enzo - Brescia

 

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"NA CENA DE CARN LESA"

Il socio Adriano Capelli, nel mandarci queste righe, ha pregato di riscrivere
gli eventuali accenti e dizioni sbagliati. In realtà, poichè scrivere
esattamente in dialetto è una cosa veramente difficile, abbiamo pensato di
lasciar tutto come lui lo ha scritto. Che probabilmente è anche giusto!

An dì de novembar a Spiaz, dentro. al Bar Posta è vegnu li apè un da
Mortas el mà dit ca sabo che vegn i solic quatro i tra ansema na cena de
carn lesa e an po' de bro' de galina:
Subit go' dit de se, e alora as vigiom sabo ale set e meza ala sede dala
Trisa.
So rivà ale set en quart e ghera già tri o quatro machine de gent che èra già
dentro al calt. AI banc dai bicier ghera al solit ca al se dava da far par
impienir le carafe e dar fo' an bicerot ala gent che man man rivava, intant
dentro Ia cusina al Mario e la Giana i seghitava a tastar dentro le padele
col cuciar de lògn par veder sa la carn l'èra cota.
Crauc e codeghin, lengua e testina, e polastro les insema ala salsa, en toc de
formai i fava al giro dai taui,e tra na batuda e na grignada tuc 'i magnava fin
ca ganera. En bon zimitoi cola balanzona a finì la cena.
Sparacià la taula, ghera già pronte le carte da briscola par quatro ragi;
varghun invece i sà pogià al taul e i ciamava la mora.
A mezanot, pian pian, tuc quanc i nava vers casa cuntenc dala sira pasada
ansema, e sula porta ho ringrazià tuc; en tant ca caminava ame rendeva cont
ca ghe voi poch par star ansema in compagnia.

C.A.F.

 

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ANCORA SU SCARPERIA

Nel numero di settembre 1995 abbiamo dato ampie notizie sull'importante nostra presenza
nella cittadina toscana di Scarperia all'annuale mostra
mercato dei ferri da taglio.
Della cosa riparleremo anche l'estate prossima perchè esporremo a Spiazzo tutta la
documentazione usata l'anno scorso a Scarperia. Avevamo però parlato dei nostri
"arrotini" che hanno dato dimostrazione in piazza dell'antica arte e delle altre
iniziative. dell'associazione, dimenticandoci di riferire di un'altra iniziativa che ha visto
protagonista un nostro socio.
Aldo Lorenzi culinacc, infatti, nell'ambito della mostra "L'arrotino sulle strade del mondo
- I moleti delle Valli Giudicarie" ha contribuito con l'invio di 22 fra stampe e dipinti
raffiguranti più di 30 moleti di varie parti del mondo, tratti a loro volta da quadri,libri,
schizzi e fotografie dal 1600 ai giorni nostri.
Aldo stesso ha tenuto un breve intervento, nella sala del Palazzo dei Vicari ed ha poi
efficacemente commentato al microfono, in Piazza dei Vicari, l'esibizione pratica degli
arrotini alla mola.
Lo ringraziamo di cuore per la collaborazione e sappiamo che è un socio sul quale poter
sempre contare.

 

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AUGURI IN RITARDO

Nel numero di marzo, di solito, c'erano gli auguri di Buona Pasqua.
Quest'anno la Pasqua è venuta presto e il giornale è ... un po' in ritardo Vi
facciamo gli auguri lo stesso, sinceri e di vero cuore.

 

LETTERA AGLI ASSOCIATI CICLOSTILATA IN PROPRIO

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